Il Comic Sans, odiato dai grafici, abusato dai gestori di pizzerie al taglio.
Un font sicuramente divisivo nonostante la sua natura pacifica.
Come mai questo?
Perché è effettivamente un font che non ha una collocazione chiara nel mondo e chi lo disprezza è perché non lo conosce, dimostrandosi piuttosto snob e sempliciotto, mentre chi lo usa nel volantino degli sconti della sua profumeria è solo sempliciotto.
Ma quando compare il Comic Sans? Quando il mondo lo vede apparire cominciando a dividersi e a sfaldarsi?
Beh quasi 30 anni fa, nel 1994, quando a Vincent Connare gli venne di ideare un font per dare voce a ROVER, ormai dimenticato cagnolone guida del software Microsoft Bob e che aveva appunto funzione di guidare i più giovani all’uso del programma, più o meno come quell’infame della graffetta occhiuta che tutti conosciamo, maledetta!
I fumetti del compianto Rover infatti erano impostati in un troppo formale Times New Roman che Connare trovò eccessivamente rigido per essere letto da dei bambini.
Lo shock lo portò quindi a creare un font che ne facilitasse la lettura da parte dei più piccoli, ma hainoi non riuscì a completare il lavoro in tempo per l’uscita di Microsoft BOB e quindi il Comic Sans fu lanciato nel 1995 nel Windows plus pack di Windows ’95, rendendolo disponibile praticamente a chiunque gli andasse di farsi un giro nel libro font del sistema operativo.
Se Connare fosse stato più solerte e avesse finito il lavoro in tempo, forse ci saremmo risparmiati un bel po’ di biglietti da visita in Comic Sans.
Il Comic Sans deve il suo nome proprio ai fumetti in quanto Connare quando si mise al lavoro per trovare un’alternativa al Times New Roman, si documentò proprio sullo stile del lettering utilizzato da John Costanza per il Batman de Il ritorno del cavaliere oscuro e, soprattutto, da Dave Gibbons per il Watchmen di Alan Moore.
Inoltre, il nostro amato font pare sia stato per un bel po’ di tempo il font principale del sito web dei Black Sabbath. Purtroppo non sappiamo ancora se questa sia solo una leggenda metropolitana oppure se il sito in questione fosse di un fan club e non quello della band vera e propria (non abbiamo trovato prove in merito), ma ci piace sperare che, in realtà, Ozzy e compagnia abbiano in fondo un cuore tenero.
Quello che è sicuramente vero però è che il Comic Sans è entrato a far parte della storia dell’uomo: Il 4 luglio 2012 gli scienziati del CERN di Ginevra indissero una conferenza stampa straordinaria per dare l’annuncio della scoperta del bosone di Higgs, la particella di Dio.
Una scoperta epocale, che poggia una pietra miliare nella storia della Fisica, in quanto il bosone di Higgs è la particella che conferisce la massa a tutte le altre particelle e, di conseguenza, a tutta la materia dell’Universo visibile.
Quale miglior ambasciatore per presentare questa scoperta se non il nostro Comic Sans? Un font amichevole, immediato e facile da leggere, per raccontare al mondo intero una questione complicata come la scoperta del bosone di Higgs e le sue implicazioni.
Quindi, alla luce di tutto ciò, facciamocene una ragione. La gente comune, non esperta di grafica e tipografia, usa e continuerà ad usare il Comic Sans in ogni modo possibile, perché il Comic Sans piace.
Non è un font troppo pretenzioso, è divertente, gigione, piacevole da vedere, ma soprattutto è informale (non come quello snob dell’Helvetica).
In un mondo iper-regolato, in cui ogni cosa è normata da codici e regole di comportamento, l’utilizzo del Comic Sans potrebbe anche rappresentare un piccolo gesto di ribellione inconscio.
Il Comic Sans è anarchico.
Se stai leggendo queste righe ti posso lasciare con un consiglio, per quanto il Comic Sans sia un font facile e intuitivo non metterlo ovunque, non è carino, non gli porta rispetto; in poche parole:
USA IL COMIC SANS RESPONSABILMENTE, pensa a noi di DUB che ti aspettiamo a casa preoccupati e non esagerare, te lo chiediamo per favore, che Riki è sensibile e poi non dorme la notte.