L’estate sta finendo cantavano i Righeira nel 1985 (anno della mia nascita) nell’incipit della omonima canzone, mentre loro, agghindati come due pirati daltonici e con capelli così laccati che molto (ma molto) devono al buco dell’ozono, se la cantavano al Festivalbar 85, con sorrisi a mille denti digrignati e il playback di quel memorabile e iconico intro di sax (suonato in realtà Claudio Pascoli), mentre sotto andava il tappeto delle tastiere di Sergio Conforti.

Quella canzone che narra della dolce gioventù che si accorge di crescere e allora cerca di strappare l’ultimo bacio all’effimero amore estivo, così come con i suoi suoni elettronici e quello struggente intro di sassofono, racchiude perfettamente il sentimento melanconico di quel frangente di tempo in cui la leggerezza e la spensieratezza dell’estate sfuggono dalle mani senza che ci si possa fare nulla.

Così, noi tutti, cari lettori, con lo stesso sax piangente nel cuore, siamo tornati a lavoro.
Niente più mojiti freschi sotto all’ombrellone, niente più profumo di creme dopo sole al cocco, niente più sabbia nelle mutande, niente più di niente.

Settembre rimane, con i suoi scampoli d’estate, il mese del ritorno, tutto ciò che avevate lasciato in sospeso (tipo gente che a fine giugno “Sì ma ci pensiamo a settembre”), ora è tempo di riprenderlo, mettere in ordine idee e ricominciare.

Certo è che, comunicativamente parlando, il rientro è un’ottima occasione per ricontattare i clienti e fare sapere al vostro pubblico che siete tornati attivi, che ora è il momento di agire, freschi come delle rose.

E così facciamo pure noi di DUB, in questo post che non parla di nulla, ma è una scusa per salutarvi, dirvi “Bentornati” e ricominciare insieme.

Infondo noi di DUB abbiamo l’orologio biologico settato sull’anno scolastico e non quello solare, e per noi l’anno finisce ad agosto e ricomincia qui, da qualche parte a metà settembre, quindi: buona ripresa!

E poi, per diventare grandi, c’è ancora tempo, nemmeno a noi ci è mai andato tanto.